La melatonina migliora la qualità del sonno nella malattia di Parkinson

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Uno studio pubblicato nel 2025 su Neurological sciences : official journal of the Italian Neurological Society and of the Italian Society of Clinical Neurophysiology ha esaminato diversi studi clinici sulla melatonina in persone con malattia di Parkinson e disturbi del sonno. I ricercatori hanno riunito i dati di cinque studi controllati con placebo e hanno scoperto che la melatonina ha migliorato significativamente la qualità soggettiva del sonno, anche se i cambiamenti nei parametri oggettivi sono stati modesti.

Per le persone affette da Parkinson e le loro famiglie, questa scoperta suggerisce che la regolazione del ritmo della melatonina può tradursi in notti più riposanti, anche se i dati di laboratorio non cambiano molto. La chiave è il modo in cui il cervello percepisce il riposo e il sollievo dei sintomi non motori che accompagnano la malattia.

Cosa ha mostrato la melatonina nelle persone con Parkinson e problemi di sonno

Il lavoro è una revisione sistematica con meta-analisi, cioè una sintesi statistica di diversi studi clinici randomizzati e in doppio cieco. Sono stati inclusi cinque studi su 219 persone con malattia di Parkinson, seguite da quattro a 16 settimane, che hanno ricevuto melatonina orale o placebo.

La misura principale era il Pittsburgh Sleep Quality Index, una scala che riassume la valutazione del sonno. La melatonina ha ridotto questo punteggio di quasi due punti rispetto al placebo, indicando una migliore percezione del sonno, anche se il cambiamento è stato modesto. Non ci sono state differenze evidenti nel tempo totale di addormentamento, nella sonnolenza diurna o in parametri quali la latenza del sonno o l’efficienza del sonno.

Per quanto riguarda i sintomi del Parkinson, la melatonina è stata associata a un miglioramento della scala dei sintomi non motori, che comprende aspetti come la fatica, l’umore e il dolore. Al contrario, non sono stati osservati cambiamenti rilevanti nella parte motoria della scala UPDRS o nella qualità di vita globale. Gli effetti collaterali, come mal di testa o stanchezza, sono stati simili a quelli del placebo, a sostegno di un profilo di sicurezza favorevole.

Come la melatonina si inserisce nella fisiologia del sonno e del Parkinson

La melatonina è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale dopo il tramonto. Agisce come segnale al cervello per l’inizio della notte e coordina l’orologio interno con il ciclo luce-buio. Nella malattia di Parkinson, è stato dimostrato che la secrezione notturna di melatonina è diminuita e più appiattita, contribuendo alla frammentazione del sonno e alla sonnolenza diurna.

In questo contesto, la melatonina esogena orale può rafforzare questo segnale notturno, che l’organismo stesso emette con minore intensità. La meta-analisi mostra che questo rinforzo si traduce principalmente in una migliore percezione della qualità del sonno e in un certo sollievo dei sintomi non motori, che spesso peggiorano quando le notti sono irregolari.

Lo studio esamina anche il possibile ruolo neuroprotettivo della melatonina. Sono stati descritti effetti antiossidanti e antinfiammatori, con riduzione di marcatori come i lipoperossidi e l’ossido nitrico, che potrebbero modulare i processi coinvolti nella progressione del Parkinson. Tuttavia, gli studi inclusi non sono stati progettati per misurare la neuroprotezione a lungo termine, quindi questi aspetti sono considerati ipotesi promettenti, non conclusioni definitive.

Abitudini quotidiane che favoriscono il ritmo del sonno nelle persone con Parkinson

Oltre alla melatonina, lo studio rafforza un’idea chiave: il sonno nel Parkinson è fragile e dipende da molti fattori. I farmaci, il dolore, la rigidità, l’umore e la luce ambientale influenzano l’organizzazione della notte. Prendersi cura di questi aspetti della routine quotidiana può fare una differenza tangibile.

È utile mantenere orari regolari per andare a letto e svegliarsi, anche nei fine settimana, e favorire l’esposizione alla luce naturale al mattino. Ridurre gli schermi luminosi e le luci intense nelle ore più tarde della giornata facilita il rilascio di melatonina da parte del cervello. Cene leggere, evitare la caffeina la sera e creare un ambiente tranquillo e sicuro in camera da letto sono altre semplici misure che favoriscono il riposo.

Un’attività fisica adattata durante il giorno, come camminare o fare esercizi di equilibrio, è associata a un miglioramento del sonno e dell’umore nel Parkinson. L’approccio più efficace è spesso una combinazione di adattamento fisico ed esercizio fisico. L’approccio più efficace di solito combina la regolazione dei farmaci, l’igiene del sonno e, quando appropriato, il supporto della melatonina o altri interventi, sempre nell’ambito di un piano supervisionato dall’équipe sanitaria.

Come 4Sleep di Nutribiolite, un integratore con melatonina ed estratti vegetali, si allinea a questa fisiologia del sonno

La meta-analisi evidenzia che la melatonina orale può migliorare la qualità soggettiva del sonno negli adulti con malattia di Parkinson e disturbi del sonno, con un profilo di sicurezza simile al placebo. Ciò rafforza l’interesse per le formulazioni che utilizzano la melatonina in dosi adattate per favorire l’inizio del sonno e il ritmo giorno-notte negli adulti.

Nutribiolite 4Sleep è un integratore alimentare a base di estratti vegetali e melatonina, pensato per gli adulti che desiderano sostenere fisiologicamente la propria routine del sonno. La melatonina è la colonna portante della formula e segue lo stesso percorso naturale descritto nello studio, rafforzando il segnale interno all’organismo che indica che è ora di iniziare la notte.

Oltre alla melatonina, 4Sleep incorpora estratti vegetali tradizionalmente utilizzati nel contesto del riposo notturno e del relax. Questa combinazione cerca di ottenere un effetto sinergico, in cui la melatonina segna l’inizio del periodo di sonno e gli estratti vegetali contribuiscono a creare un ambiente tranquillo che favorisce il proseguimento del riposo.

Il prodotto si rivolge agli adulti che già si occupano di alimentazione, attività fisica e igiene del sonno e che desiderano un ulteriore supporto in linea con la fisiologia del ritmo circadiano. Lo studio sul Parkinson non fa della melatonina un trattamento specifico per la malattia, ma ne sostiene il ruolo di modulatore del sonno e dei sintomi non motori, integrato nell’approccio 4Sleep.

4Sleep – complemento con melatonina y extractos botánicos

4Sleep di Nutribiolite combina la melatonina con estratti vegetali per supportare fisiologicamente la routine notturna negli adulti.

Cosa possiamo trarre da questo studio per la vita di tutti i giorni

La revisione degli studi sulla melatonina nel Parkinson mostra che l’aumento del segnale notturno della melatonina può migliorare la percezione del sonno e alleviare parte del peso dei sintomi non motori. Gli effetti sui parametri oggettivi e sulla funzione motoria sono più modesti, quindi il ruolo della melatonina è meglio compreso come supporto piuttosto che come unico obiettivo del trattamento.

In pratica, ciò significa combinare tre pilastri: abitudini di vita che rispettino l’orologio interno, un buon adattamento dei farmaci e, se del caso, l’uso della melatonina come parte di un piano di cura globale. Gli integratori come 4Sleep si inseriscono in questa visione, dove la priorità è accompagnare i processi fisiologici esistenti e non sostituire l’approccio medico.

Questo contenuto è informativo e non sostituisce la consulenza di un professionista della salute.

Domande frequenti

Cosa significa che la melatonina migliora la qualità soggettiva del sonno nel Parkinson?

Significa che le persone che hanno assunto melatonina hanno ottenuto un punteggio migliore per il loro sonno su questionari validati, anche se i cambiamenti nel tempo totale di sonno o nei parametri di laboratorio sono stati più discreti. Si tratta di una migliore percezione del proprio sonno.

La melatonina oggetto dello studio cura i problemi del sonno nella malattia di Parkinson?

La meta-analisi non mostra una completa risoluzione dei disturbi del sonno, ma un modesto miglioramento della percezione del riposo e di alcuni sintomi non motori. I problemi del sonno nel Parkinson richiedono comunque un approccio globale con l’équipe sanitaria.

Ha senso usare la melatonina se non ho il Parkinson ma faccio fatica a dormire bene?

Lo studio si concentra su persone affette dalla malattia di Parkinson, quindi i risultati non possono essere estrapolati direttamente agli adulti sani. Tuttavia, altri lavori condotti nella popolazione generale sostengono l’uso della melatonina in dosi adeguate per favorire l’inizio del sonno come parte di una buona igiene del sonno.

Che rapporto ha questo studio con l’integratore 4Sleep di Nutribiolite?

Lo studio rafforza il ruolo della melatonina orale nel sostenere il ritmo del sonno negli adulti con disturbi del sonno. 4Sleep utilizza la melatonina come ingrediente chiave e la combina con estratti vegetali, seguendo lo stesso percorso fisiologico di segnalazione dell’inizio della notte all’interno di una routine sana.

È sufficiente assumere un integratore come 4Sleep per dormire meglio se ho molte interruzioni notturne?

I dati degli studi e l’esperienza clinica indicano che l’approccio migliore combina diversi elementi: orari regolari, il giusto ambiente in camera da letto, la gestione dello stress e, se del caso, il supporto della melatonina. Un integratore può essere un ulteriore tassello.

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