Uno studio pubblicato nel 2024 sul Journal of clinical medicine ha esaminato quasi 600 anziani affetti da demenza e acufene che assumevano un estratto di Ginkgo biloba o un placebo. Si è trattato di un’analisi statistica avanzata di diversi studi clinici precedenti, che si è concentrata sull’eventualità che l’effetto dell’estratto sull’intensità dell’acufene e sui sintomi emotivi cambiasse in base al sesso. I risultati hanno mostrato che sia gli uomini che le donne hanno tratto benefici simili, con una moderata riduzione dell’angoscia da acufene e miglioramenti in termini di ansia, depressione e cognizione.
Per coloro che vivono o assistono una persona affetta da demenza e acufene, questi dati suggeriscono che il supporto con estratti di Ginkgo biloba può essere associato a un miglioramento della gestione dell’acufene e dello stato emotivo, senza differenze significative tra i sessi. Per gli adulti più anziani senza demenza, il messaggio pratico è che il cervello e l’orecchio interno condividono percorsi di afflusso di sangue, infiammazione ed equilibrio emotivo, quindi prendersi cura di questi assi con abitudini quotidiane è particolarmente importante.
Uno studio collega Ginkgo biloba, acufene e sintomi emotivi negli anziani con demenza
Il lavoro si è basato su tre precedenti studi clinici condotti su pazienti anziani con demenza lieve o moderata e acufene cronico. Sono state analizzate 594 persone, poco più di 400 donne e circa 170 uomini, che hanno ricevuto per mesi un estratto standardizzato di Ginkgo biloba o un placebo.
I ricercatori hanno misurato l’intensità dell’acufene su una scala da 0 a 10, nonché l’ansia, la depressione e le prestazioni cognitive utilizzando questionari validati. Hanno riscontrato che l’estratto era associato a una diminuzione significativa dell’angoscia da acufene in entrambi i sessi e che parte di questo effetto sembrava essere dovuto a un miglioramento della cognizione e dei sintomi di ansia e depressione. Le differenze tra uomini e donne erano piccole e non considerate clinicamente rilevanti.
In termini pratici, stiamo parlando di cambiamenti moderati, non della scomparsa dell’acufene. Tuttavia, nel contesto della demenza, dove ogni piccolo progresso nella chiarezza mentale e nel benessere conta, questi risultati sono preziosi e coerenti con gli studi precedenti sul Ginkgo biloba per la salute del cervello.
Come il Ginkgo biloba può influenzare il cervello, l’orecchio interno e l’umore
L’acufene cronico è associato ad alterazioni delle reti cerebrali che regolano l’attenzione, le emozioni e la percezione del suono. Inoltre, spesso coesiste con perdita dell’udito, stress prolungato e alterazioni del flusso sanguigno all’orecchio interno e al cervello. Parallelamente, la demenza comporta infiammazioni, danni ossidativi e squilibri dei neurotrasmettitori che influiscono sulla memoria e sull’umore.
L’estratto di Ginkgo biloba studiato in questi studi è stato descritto come un modulatore di diverse di queste vie. La letteratura scientifica indica che può promuovere la microcircolazione cerebrale, sostenere la protezione dallo stress ossidativo e modulare la segnalazione di alcuni neurotrasmettitori coinvolti nell’attenzione e nelle emozioni. Nel contesto dello studio, questa combinazione è stata associata a una riduzione diretta dell’angoscia da acufene e anche a un miglioramento indiretto, stabilizzando l’ansia, la depressione e le prestazioni cognitive.
Da un punto di vista fisiologico, è logico che lo stesso ingrediente vegetale sia associato a cambiamenti nell’acufene, nell’umore e nella cognizione. L’orecchio interno e il cervello condividono delicati vasi sanguigni e reti neurali molto sensibili all’infiammazione e alla qualità dell’irrigazione. Quando la funzione vascolare è supportata e il rumore infiammatorio è ridotto, il sistema nervoso è in grado di elaborare meglio gli stimoli sonori ed emotivi.
Abitudini quotidiane che sostengono il cervello e possono alleviare l’impatto dell’acufene
Al di là di qualsiasi integrazione, la gestione dell’acufene negli anziani, con o senza deterioramento cognitivo, si basa su una base di abitudini coerenti. L’esposizione prolungata a rumori forti, il fumo, l’ipertensione e lo stress cronico sono associati a un aumento del rischio di acufeni fastidiosi e a una peggiore qualità della vita.
Prendersi cura dell’udito significa limitare i rumori forti, indossare protezioni negli ambienti di lavoro o di svago rumorosi e controllare regolarmente la propria salute uditiva. Allo stesso tempo, il mantenimento di una pressione sanguigna stabile, un adeguato controllo del glucosio e una regolare attività fisica aiutano la microcircolazione dell’orecchio interno e del cervello.
A livello emotivo, le tecniche di rilassamento, la respirazione, la terapia cognitivo-comportamentale specifica per l’acufene e una regolare routine del sonno aiutano a ridurre il peso soggettivo dell’acufene. Una dieta ricca di frutta, verdura, noci e pesce grasso fornisce antiossidanti e acidi grassi, anch’essi correlati a un migliore ambiente vascolare e neuronale.
Come MINFIRE di Nutribiolite, un integratore per le prestazioni mentali, si allinea a queste evidenze sul Ginkgo biloba
Lo studio si concentra su un estratto di foglie di Ginkgo biloba in persone anziane affette da demenza e acufene e mostra benefici consistenti per quanto riguarda il fastidio dell’acufene, l’ansia, la depressione e le prestazioni cognitive. Il Ginkgo biloba è anche un componente chiave di MINFIRE di Nutribiolite, un integratore alimentare formulato per gli adulti che desiderano sostenere fisiologicamente le proprie prestazioni mentali e il benessere psicologico quotidiano.
In MINFIRE, l’estratto di Ginkgo biloba è incluso come elemento centrale per il sostegno delle funzioni cognitive e dell’equilibrio mentale. La ricerca clinica sopra citata rafforza l’interesse per questo ingrediente quando si pensa ai circuiti che collegano memoria, attenzione, flusso cerebrale e umore. Sebbene il prodotto sia rivolto agli adulti che cercano di mantenere la lucidità mentale e la concentrazione nella vita quotidiana, e non alle persone affette da demenza avanzata, condivide lo stesso nucleo fisiologico dello studio, ovvero l’uso del Ginkgo biloba a foglia per modulare le vie vascolari e neurali.
La formulazione di MINFIRE combina il Ginkgo biloba con altri nutrienti selezionati per agire sinergicamente sull’energia mentale, sulla resistenza alla fatica psicologica e sulla stabilità emotiva, sempre nella logica di sostenere i processi già presenti nell’organismo. È pensato per persone attive, con un elevato carico cognitivo o che desiderano prendersi cura del proprio cervello a lungo termine attraverso un mix di sane abitudini e un supporto nutrizionale specifico.

Nutribiolite MINFIRE associa l’estratto di Ginkgo biloba ad altri nutrienti per sostenere le prestazioni mentali e il benessere psicologico negli adulti attivi.
L’integrazione di un integratore come MINFIRE in una routine che già comprende una buona alimentazione, movimento regolare e gestione dello stress offre un percorso coerente per chi vuole prendersi cura della propria lucidità mentale e del proprio equilibrio emotivo. Il ruolo del Ginkgo biloba nella formula si collega alle evidenze cliniche discusse in precedenza e posiziona il prodotto come un supporto aggiuntivo, non un sostituto dei pilastri dello stile di vita.
Cosa possiamo trarre da questo studio per la cura quotidiana del cervello
L’analisi pubblicata sul Journal of clinical medicine mostra che l’estratto di Ginkgo biloba può essere associato a moderati miglioramenti di acufene, ansia, depressione e cognizione nelle persone anziane affette da demenza, senza differenze rilevanti tra uomini e donne. Ciò rafforza l’idea che il supporto del microcircolo e dell’ambiente neurale abbia un impatto sia sulla percezione dell’acufene che sul benessere emotivo.
Per la vita di tutti i giorni, il messaggio principale è quello di prendersi cura in modo integrato dell’udito, del cervello e dell’umore attraverso abitudini di salute cardiovascolare, gestione dello stress e alimentazione ricca di composti vegetali attivi. Gli integratori a base di Ginkgo biloba, come MINFIRE, si inseriscono in questa visione come stimolatori fisiologici per gli adulti che desiderano mantenere le proprie prestazioni mentali e il proprio equilibrio psicologico in un contesto di elevata richiesta cognitiva.
Questo contenuto è solo informativo e non sostituisce il parere di un professionista della salute.
Domande frequenti
Che cosa ha dimostrato lo studio sul Ginkgo biloba e l’acufene nelle persone affette da demenza?
L’analisi ha riunito i dati di tre studi clinici condotti su persone anziane con demenza lieve o moderata e acufene. L’estratto di ginkgo biloba è stato associato a una moderata riduzione del disagio da acufene e a miglioramenti in termini di ansia, depressione e cognizione, senza differenze rilevanti tra uomini e donne.
Questi risultati sono validi anche per gli adulti sani con ronzio nelle orecchie?
Lo studio è stato condotto su persone affette da demenza, quindi i risultati si applicano a questo gruppo. Negli adulti sani, l’interesse per il Ginkgo biloba si concentra sulla sua relazione con l’irrigazione cerebrale e le funzioni cognitive, ma gli effetti specifici sull’acufene in questa popolazione richiedono ricerche più specifiche.
Che ruolo svolge il Ginkgo biloba in un integratore come MINFIRE?
In MINFIRE, l’estratto di Ginkgo biloba è utilizzato come ingrediente centrale per sostenere la funzione cognitiva e il benessere mentale. È integrato in una formula che mira a sostenere la chiarezza mentale e la resistenza all’affaticamento psicologico negli adulti con elevati carichi di lavoro intellettuale.
Per chi può essere utile MINFIRE nella vostra routine quotidiana
MINFIRE è destinato agli adulti che già si occupano di alimentazione e attività fisica e desiderano un ulteriore supporto per le loro prestazioni mentali. Può essere particolarmente interessante per le persone che hanno giornate impegnative dal punto di vista intellettuale e che desiderano mantenere la concentrazione e la prontezza mentale durante la giornata.
Se soffro di acufene, è sufficiente assumere un integratore di Ginkgo biloba?
No. La gestione dell’acufene richiede di solito un approccio combinato che comprende lo screening dell’udito, il monitoraggio dei fattori cardiovascolari, la gestione dello stress e, in alcuni casi, terapie specifiche di abituazione. L’integrazione di Ginkgo biloba può essere un supporto fisiologico all’interno di una strategia più ampia, non una soluzione unica.









